La protezione dai raggi UV inizia dall'educazione
E' ormai chiaro a tutti quanto l'esposizione prolungata ai raggi ultravioletti provenienti dal sole sia pericolosa.
Siamo sicuri, però, di conoscere i rischi a cui si può andare incontro e i comportamenti da adottare per prevenirli?


Cosa sono i raggi UV?
Le radiazioni UV hanno una lunghezza d'onda compresa tra i 100 e i 400 nanometri e si dividono in tre gruppi:
-UVA (315-400 nm)
-UVB (280-315 nm)
-UVC (100-280 nm)
La capacità di penetrazione da parte dei raggi UV è inversamente proporzionale alla loro lunghezza d'onda.
Per dirla in altri termini, al diminuire della lunghezza d'onda dei raggi UV, aumenta la pericolosità per l'uomo.
Mentre i raggi UVC sono totalmente assorbiti dall'atmosfera terrestre, la maggior parte di quelli che raggiungono la superficie terrestre sono UVA e in percentuale minore UVB.
I livelli di UV aumentano con l'aumentare dell'altitudine. Infatti, ogni 1000 m di altitudine, gli UV incrementano del 10-12%. Aumentano all'aumentare dell'altezza del sole, in particolare in estate, e al diminuire della latitudine.
Tra i fattori che influenzano i livelli di UV, troviamo ad esempio la capacità riflettente delle diverse superfici: la neve riflette fino all'80% dei raggi, mentre la sabbia solo il 15%.
Quali danni possono provocare gli UV?
E' davvero importante proteggersi dai raggi ultravioletti, poiché i danni ai quali si può andare incontro, con una esposizione prolungata e non protetta, sono davvero tanti: dalla “semplice” scottatura, all'ormai ben conosciuto melanoma cutaneo.
Le scottature rappresentano comunque un danneggiamento a carico della pelle, pertanto vanno assolutamente evitate.
I bambini presentano uno strato epidermico più sottile rispetto a quello degli adulti, quindi si espongono maggiormente alle malattie correlate all'esposizione ai raggi UV.
Inoltre, le scottature dell'infanzia aumentano il rischio di melanoma in età adulta.
La prevenzione nasce dall'educazione
Non è mai troppo presto per insegnare ai bambini a proteggersi dai gravi danni che la prolungata esposizione ai raggi UV può causare.
Per educare i bambini, è necessario che per primi vengano educati i genitori.
Per questo è importante l'informazione e l'impegno ad adottare sempre le giuste precauzioni contro la sovraesposizione al sole.
L'atteggiamento “fai come dico io” e non “come faccio io”, confonde i bambini.
Se evitare un'eccessiva esposizione al sole diventasse parte della nostra cultura, i comportamenti associati diventerebbero la norma.
Comportamenti da assumere per una efficace protezione
Programmare le attività all'aperto
Visto che i bambini tendono ad imitare i comportamenti dei genitori, è bene dare il buon esempio programmando le attività all'aria aperta (in particolare in estate) al mattino presto e nel pomeriggio tardi.
Idealmente, il momento migliore è tre ore prima e tre ore dopo mezzogiorno.
Scegliere luoghi dove giocare, in cui sono presenti zone di ombra (giardini o parchi giochi con alberi alti), applicare creme solari ad alta protezione da ripetere a distanza di un paio d'ore ed indossare indumenti protettivi.
Applicare creme protettive
Usare creme solari protettive ad alta protezione (50+), applicandole quarantacinque minuti prima dall'esposizione e poi nuovamente ogni due ore. Riapplicarlapiù frequentemente se si ha sudato, nuotato, o fatto attività fisica all'aperto.
Assicurarsi che la crema solare copra le orecchie e il collo fino all'attaccatura dei capelli.
Anche in montagna, è buona norma proteggersi con creme solari, in quanto la neve riflette più radiazioni e l'intensità dei raggi del sole ad alta quota è maggiore.
Ricordare che le creme solari non servono per restare di più al sole, ma per proteggersi quando l'esposizione è inevitabile.
Indossare indumenti con protezione UV
Durante i periodi di intenso sole, indossare indumenti protettivi, preferibilmente a trame strette. Se alla luce si riesce ad intravedere sotto al tessuto, allora possiamo considerare che il tessuto in questione offra una protezione inadeguata.
Il fattore di protezione solare per una normale t-shirt è solo di UPF6 (Ultraviolet Protection Factor). Il valore diminuirebbe ulteriormente, nel caso in cui il capo si dovesse bagnare.
Non dimenticare di proteggere la testa: indossare un cappello a tesa larga, con un bordo di circa 10 cm tutto intorno, di modo da proteggere viso e i delicatissimi occhi.
E' sconsigliato indossare il cappellino da baseball all'indietro, cioè con la visiera posizionata posteriormente.
Altre informazioni
Prima di sei mesi di età, i bambini dovrebbero essere esposti con poca frequenza alla luce diretta del sole.
Proteggere la pelle anche nelle giornate nuvolose, in quanto le nubi lasciano passare la maggior parte dei raggi UV.
Alberi, ombrelli e tettoie non proteggono completamente dalla luce solare.
Gli effetti benefici dei raggi UV
L'esposizione ai raggi UV, non protratta nel tempo e controllata attraverso le precauzioni elencate sopra, ha effetti benefici per il nostro organismo.
Queste radiazioni giocano un ruolo importante nella sintesi organica della vitamina D, una sostanza coinvolta nello sviluppo dello scheletro e in grado di proteggere le ossa da malattie quali il rachitismo, l'osteomalacia e l'osteoporosi. In generale, è sufficiente una minima esposizione ai raggi UV per ottenere questi effetti protettivi.
Fonti:
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